Spensierati, colorati, divertenti: gli anni 80 non saranno certamente stati rose e fiori, ma quel decennio ricco di cultura pop viene ancora oggi ricordato con nostalgia, anche da chi non l’ha mai vissuto. Sono gli anni in cui il divertimento assume nuove forme, i tempi dei primi computer e degli sviluppi tecnologici. Nonostante le sale giochi fossero diffusissime e frequentatissime, il concetto di videogioco portatile iniziava a farsi strada. La prima console portatile a vedere la luce è stata la Microvision negli Stati Uniti: da lì tutto è cambiato.
Il successo delle console Nintendo
Ad intuire l’enorme successo che avrebbero potuto avere le console portatili, però, è stata la Nintendo, grazie a Gunpei Yokoi. L’ispirazione gli arriva un giorno su un treno, quando vede uno fra i tanti businessmen diretti al lavoro passare il tempo giocando con una calcolatrice. Yokoi capisce subito di poter utilizzare quella stessa tecnologia delle calcolatrici per dar vita a giochi elettronici poco ingombranti da portare sempre con sé. Così nascono prima i Game & Watch e poi il Game Boy, che ancora oggi alcuni di noi sicuramente avranno ancora. Da quel momento in poi, la Nintendo ha mantenuto per anni il monopolio sulle console portatili, rivoluzionando il mondo del videogaming.
L’evoluzione delle console portatili
Ovviamente, negli anni le console portatili si sono evolute. Il Game Boy ha cessato di esistere, sostituito dal Nintendo DS, un dispositivo con due schermi di cui uno touch. Anche la Sony, dopo la popolarità ottenuta dalla Play Station, decide di lanciarsi nel mondo delle console portatili, lanciando a inizio 2000 la PSP, Play Station Portable, diventando una valida concorrente del DS. Oggi la Nintendo ha sfornato un’altra creazione di successo, la console portatile Switch, che le bambine e i bambini – ma anche i più grandi – sognano di trovare a Natale sotto l’albero.
Console portatile o desktop?
Anche se oggi le console portatili fanno parte della quotidianità, c’è chi ha deciso di non abbandonare le console da tavolo o il più classico computer gaming. Ovviamente, le differenze fra le due tipologie di dispositivo si trovano nei giochi: infatti, per alcuni sarà senza dubbio più comodo usare i pulsanti piuttosto che il touch screen dei dispositivi portatili. Il punto di forza delle console portatili è ovviamente la portabilità e la comodità di usarle come passatempo anche durante un noioso viaggio in treno. Se negli anni ’80 i giapponesi avevano capito il successo che avrebbe avuto il mondo del videogaming in mobilità, cosa ci riserva il futuro? Quali altri cambiamenti ci aspettano? Non ci resta che attendere e scoprirlo.