Se cerchi copywriter su Google Immagini, i risultati includono spesso computer, quaderni, penne e scrivanie e anche una buona dose di macchine da scrivere. È molto bello pensare a come anche ora, quando è da decenni che non si usano più, le macchine da scrivere continuano a far parte dell’immaginario collettivo connesso al mondo della scrittura professionale e a esercitare questo grande fascino. Il 30 settembre è la giornata mondiale del copywriter e per celebrarla insieme a te abbiamo pensato di dedicare questo articolo alle macchine da scrivere, uno degli oggetti che andiamo molto spesso a controllare.
Copywriter e macchina da scrivere: una storia d’amore lunga un secolo
Molte e molti copywriter ancora oggi in attività hanno fatto i loro primi passi professionali con una macchina da scrivere. Averne avuta una in casa fin dall’infanzia e poterla usare, quasi come un gioco, per alcune persone è stata la miccia che ha innescato la nascita dell’amore per la scrittura, quindi in questi casi l’associazione copywriting-macchine da scrivere si fonda su ricordi ed esperienze personali.
C’è anche chi pur non avendone mai vista una in casa a un certo punto vuole procurarsene una. Status symbol, gusto per il design, fascino del simbolismo e amore per la scrittura sono solo alcune delle scintille che fanno scattare il desiderio di comprare una macchina da scrivere vintage.
Macchine da scrivere e copywriting: tante storie di nostalgia e simbolismo
Ma quali sono le storie dietro le macchine da scrivere dei copywriter e delle copywriter?
Molto spesso si riceve in regalo, magari da un parente che anni fa ne ha fatto uso. In questi casi, per chi la riceve, la macchina da scrivere assume un grande valore affettivo, perché il regalo si porta dietro tutti i ricordi legati alla persona a cui apparteneva in origine.
Chi non ne ha una e decide di procurarsi una macchina da scrivere usata, a volte, parte da valutazioni puramente estetiche: se deve diventare un simbolo, un complemento d’arredo, non stupisce che i modelli vintage dal design particolare vadano per la maggiore. Oltre a quelle dei primi del Novecento, dei veri e propri oggetti di antiquariato, ce ne sono di più moderne che hanno fatto la storia del design insieme ai nomi di chi le ha disegnate e progettate, si pensi alla Olivetti Valentine di Ettore Sottsass.
C’è addirittura chi la usa come fermalibri, riponendola capovolta e con la tastiera a testa in già, un uso ancora più creativo di quello per cui la macchina da scrivere è stata progettata.
Categoria a parte sono i collezionisti e le collezioniste, che fanno sfoggio di tanti modelli, scegliendoli per esempio tra quelli utilizzati dai propri scrittori preferiti. La Lettera 22 della Olivetti è stata la macchina da scrivere di Sylvia Plath e Pasolini, la Lettera 32 di Philip Roth, mentre Agatha Christie usava una Remington Portable n. 2.
Forse non ci crederai, ma c’è chi usa le macchine da scrivere ancora oggi. Ci sono persone nostalgiche che battono a macchina titoli, headline e slogan alla ricerca di un’ondata di ispirazione d’altri tempi.
Tu hai una macchina da scrivere? Per cosa la usi? Scopri tutto quello che c’è da sapere prima di comprare una macchina da scrivere usata. Faccelo sapere nei commenti.